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La vita

Ultimo Aggiornamento: 09/10/2010 13:57
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Città: MILANO
Età: 32
Sesso: Maschile
09/10/2010 13:55

Nato in una famiglia benestante nel quartiere di Hatch End a Londra, appena adolescente, ed in seguito alla frattura di una gamba, ha un primo approccio con il pianoforte, stimolato anche da un'amica di famiglia. Suoi modelli sono trombettisti jazz come Chet Baker e Miles Davis, che influenzerà in maniera determinante non solo il suo stile compositivo ma anche esecutivo, principalmente da autodidatta, al punto che Rick stesso confessò in qualche occasione di avere uno stile tutto suo, che lo portava ad eseguire le scale non nel modo ortodosso. La passione per la musica, ed il suo orecchio finissimo, lo portarono a suonare anche la tromba, il trombone ed il sax, oltre alla chitarra ritmica con cui si approcciò agli Abdabs. Dopo l'adolescenza comunque entra al London College of Music, dato il suo spiccatissimo senso per l'armonia e decide di perfezionarsi: e lì ha il suo primo impatto con la musica in senso appropriato e professionale. In seguito ebbe anche un approccio con il vibrafono, che suonò in più occasioni con i Floyd, e approfondì le conoscenze delle scale modali indiane e delle pentatoniche, lasciandosi andare spesso in concerto ad improvvisazioni orientaleggianti ed ipnotiche. In seguito si iscrive al politecnico di Regent Street alla facoltà di architettura. Qui conosce Roger Waters e Nick Mason, ma ben presto abbandona gli studi per seguire la sua passione per la musica. Nel 1965 i tre, insieme a Syd Barrett, fondano i Pink Floyd. Ma, ben prima di unirsi ai Pink Floyd definitivamente, e mentre studiava armonia al London College of Music, Rick aveva già composto professionalmente alcuni brani, uno dei quali, intitolato " You're the reason why" fu utilizzato come lato B del 45 giri di Adam,Mike&Tim "Little baby", pubblicato nel 1964 su label Decca e oggi quasi impossibile da reperire per i collezionisti.
Dopo l'uscita di Syd Barrett, Wright, prima arrangiatore e "armonizzatore" dietro le quinte delle geniali ed oblique intuizioni di Barrett stesso, diventa il compositore melodico del gruppo. La complementarità della sua voce con quella del chitarrista subentrato a Barrett, David Gilmour, viene sfruttata per creare in alcune canzoni effetti particolari. Determinante è il suo utilizzo, su disco ed in concerto, dell'organo Farfisa Compact Duo, filtrato attraverso l'unità eco Binson Echorec, con cui caratterizza tutto il suono dei Pink Floyd sul finire degli anni'60 e dei primi anni 70, con effetti e tappeti davvero suggestivi ed immaginifici. Sue principali infuenze, oltre a Davis, sono Stockhausen, Monk e una certa scuola sperimentale mitteleuropea, tutti elementi che si ritrovano nelle sue composizioni a partire dalla geniale e attualissima Sysyphus, presente su Ummagumma del 1969. Un musicista del suo talento è ovviamente attento ad ogni sorta di innovazione strumentale e compositiva, e quindi, oltre a dedicarsi al totale sfruttamento timbrico dell'amato organo Farfisa, eccolo negli anni ampliare la propria espressività utilizzando varie tastiere quali Mellotron M400, organi Hammond, sintetizzatori Moog e VCS3, Arp, vari string ensemble, piani elettrici Wurlitzer e Honer Clavinet, fino ai Kurzweil.
Benché non prolifico quanto i suoi compagni Waters e Gilmour, Wright ha contribuito in modo decisivo ai brani di ampio respiro e di toni epici, quali A Saucerful of Secrets, Echoes, e Shine on You Crazy Diamond. I suoi pezzi di maggior successo commerciale sono due canzoni dell'album Dark Side of the Moon (1973): The Great Gig In The Sky e Us and Them, ma anche Wearing the Inside Out tratta da The Division bell (1994).
Tra le sue composizioni vanno ricordate anche Sysyphus dall'album Ummagumma (1969) e Summer ‘68 dall'album Atom Heart Mother (1970).
L'album dei Pink Floyd in cui è maggiore il suo contributo è senz'altro Wish You Were Here. Non c'è praticamente uno spazio in quest'album dove non ci sia, di sottofondo, il tappeto musicale di Wright. Suo è inoltre il brano musicale — in cui ricorre a tre sintetizzatori suonati contemporaneamente — che termina l'album, suonato da solo senza la partecipazione degli altri tre.
In seguito ad alcuni problemi personali legati alla propria vita privata (divorzio), e probabilmente anche a un eccessivo uso di cocaina (peraltro sempre smentito dall'interessato), Wright viene espulso da Roger Waters durante la registrazione di The Wall (1979). Continua a suonare nei successivi concerti del 1980 e del 1981 che promuovono l'album, ma solo come musicista stipendiato anche se bisogna sottolineare che in ogni caso nei saluti finali era sempre presente assieme agli altri Floyd. Ironicamente, Wright fu l'unico a guadagnare economicamente dai concerti, dato che i costi — così come la sua paga — dovettero essere pagati dagli altri membri del gruppo.
L'album successivo, The Final Cut (1983), è l'unico a cui Rick Wright, ormai definitivamente allontanato dal gruppo, non contribuisce. Ciononostante, lui e il batterista Nick Mason sono i soli componenti del gruppo ad aver suonato in ogni concerto a nome Pink Floyd, dato che The Final Cut non ebbe alcun tour promozionale.
Nel 1984 forma un gruppo con Dave Harris, gli Zee. Dopo aver firmato un contratto con la Atlantic Records, gli Zee pubblicano il loro primo e unico album, Identity.
A seguito del completo insuccesso dell'album, Wright, assente dal gruppo sin dai concerti di The Wall del 1980-81, fu chiamato da Gilmour per dare una mano durante le session conclusive di A Momentary Lapse of Reason (1987) (Waters ha ormai lasciato il gruppo da quattro anni), collaborando in alcuni brani dell'album. È reintegrato a pieno titolo come membro del gruppo con l'album Delicate Sound of Thunder (1988), un doppio che seleziona tra il materiale registrato durante concerti della tournée seguente all'album.
Nell'album successivo, Division Bell (1994), scrive cinque canzoni e canta Wearing the Inside Out, certificando la sua personale rinascita artistica a livelli eccelsi.
Incoraggiato dal decisivo contributo fornito a The Division Bell, nel 1996 Wright pubblica il suo secondo album da solista, Broken China, in cui tra gli ospiti appaiono talenti come Sinead O'Connor, Pino Palladino e Tim Renwick. L'album non ha successo commerciale ma nel tempo è stato davvero rivalutato, tanto che un brano di quest'album è stato inserito nella scaletta dei pochi concerti di Gilmour del 2001-2002.
Nel 2006 Wright ritorna nello studio di registrazione con Gilmour per collaborare al terzo album da solista di quest'ultimo, On an Island suonando in due brani. L'album avrà un successo di critica e commerciale davvero clamoroso e raggiugerà il n.1 in molti paesi come l'Italia ed il Regno Unito. Al successivo tour di David Gilmour, Wright ha partecipato in qualità di membro stabile dando fondo a tutto il suo repertorio tastieristico e contribuendo anche in termini di prestazioni vocali, illuminando con la sua sensibilità la scena. Anche il tour ha avuto un grande successo in tutte le date. Testimone dell'esperienza e della levatura musicale di Wright ne è il DVD del tour pubblicato in italia il 14 settembre 2007.
Da un punto di vista strumentale Richard Wright nel corso della storia dei Pink Floyd ha costruito il "muro sonoro" oltre il quale si stagliavano gli epici assoli di Gilmour. Di estrazione jazzistica, è riuscito ad evolversi sino ad entrare in ambiente psichedelico con naturalezza ed una sensibilità davvero impareggiabili.
I suoi momenti più alti possono essere considerati per intero i primi due album del gruppo,l'intermezzo di "Sysyphus" con il piano "preparato" alla maniera degli avanguardisti, con ogni sorta di catene ed oggetti sulle corde nella cassa armonica, il riff ripetuto all'organo di Atom Heart Mother, i sintetizzatori carichi di effetti di Any Colour You Like, il lavoro raffinatissimo ed esclusivo sulle alterazioni di tonalità in Breathe, il pianoforte filtrato e cristallino nell'intro di Time, insieme a quelli quasi ossessivi di Welcome to the machine e di Dogs, l'intro di Sheep, il giro di Hammond in Pigs (Three Different Ones) e la parte tastieristica dell'intero album The Division Bell. I suoi capolavori indiscussi, anche a livello compositivo, rimangono senz'altro il muro sonoro e l'intro di Echoes, l'intera The Great Gig In The Sky, il piano di Us and Them, i sintetizzatori di Shine On You Crazy Diamond.
Come cantante nei Pink Floyd ha sempre fornito un supporto sporadico ma di spessore, spesso contribuendo alle armonie vocali. Le sue migliori performance canore sicuramente sono ravvisabili nei brani Echoes, Time, Burning Bridges, Comfortably Numb (live version dal 1987 al 1994 con i Pink Floyd e nel 2006 nella fortunatissima tourneè con Gilmour) e Wearing the Inside Out. Notevole anche la sua prestazione vocale nella versione live di Arnold Layne, primo singolo dei Floyd, riproposto nel 2006 da David Gilmour nel tour di On an Island.
Richard Wright è morto il 15 settembre 2008, dopo una breve lotta contro un cancro.
David Gilmour lo ricordò così:
« Nessuno può sostituire Richard Wright. È stato il mio partner musicale e amico.
Nelle discussioni su chi o cosa fossero i Pink Floyd, il contributo enorme di Rick è stato spesso trascurato. Era gentile, modesto e riservato ma la sua voce profonda e il suo modo di suonare erano vitali, magiche componenti del nostro riconoscibile sound. Non ho mai suonato con nessuno come lui. L'armonia delle nostre voci e la nostra telepatia musicale sono sbocciate nel 1971 in Echoes. A mio giudizio tutti i più grandi momenti dei Pink Floyd sono quelli in cui lui è a pieno regime. Dopo tutto, senza Us and Them e The Great Gig in the Sky, entrambe composte da lui, cosa sarebbe stato The Dark Side of the Moon? Senza il suo tocco pacato l'album Wish You Were Here non avrebbe funzionato molto.

Nei nostri anni di mezzo, per vari motivi lui ha perso la sua strada per qualche tempo, ma nei primi anni Novanta, con The Division Bell, la sua vitalità, brillantezza e humor sono ritornati e la reazione del pubblico alle sue apparizioni nel mio tour del 2006 è stata tremendamente incoraggiante, ed è un segno della sua modestia che quelle standing ovations siano giunte a lui come una grande sorpresa (sebbene non al resto di noi). Come Rick, non trovo facile esprimere i miei sentimenti con le parole, ma lo amavo e mi mancherà enormemente. »
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